LA
NATURA , L'UOMO...IL PESCATORE
La
Natura è un complesso meccanismo biologico dalle innumerevoli funzioni
vitali, che come in un fantastico puzzle, si compongono, si completano e
convivono in un equilibrio che ha del miracoloso; in una mirabile
fusione dei regni : animale, vegetale e minerale , che ha come unico e
straordinario scopo la vita sulla Terra. Dunque una macchina perfetta e
meravigliosamente ineguagliabile, anche per il più sofisticato computer
che l'uomo potrà mai concepire. Di questo meccanismo biologico (e qui
vengono le dolenti note) fa parte anche il cosiddetto Homo Sapiens,
ovvero l'uomo, animale dalla presunta intelligenza superiore che è
l'ultimo arrivato in questo stupendo contesto di forme di vita. La
comparsa dei primi umanoidi risale a circa un milione di anni fa,
mentre le prime forme di vita (piante e animali unicellulari) si
ritengono antiche di circa 2500 milioni di anni (era archeozoica).
L'uomo sfruttando il suo intelletto, ha cominciato a costruire i primi
utensili con le pietre, ha scoperto l'utilità del fuoco, ha conosciuto
i primi metalli e li ha sfruttati per i propri fabbisogni, ha imparato a
coltivare le piante e ad allevare animali; il tutto in un susseguirsi di
civiltà diverse e scoperte sempre più interessanti. Poi in una
escalation vorticosa di progresso e nuove invenzioni, è arrivato col
passare dei secoli alla famigerata "era moderna" ; con le sue
fabbriche, il suo cemento armato, le sue automobili, le sue armi
chimiche, i suoi computers; e qui l'uomo è diventato decisamente
pericoloso per la Natura.
E'
la bella era di cui siamo protagonisti in prima persona; è l'era dove
vige il consumismo più sfrenato, infatti "il sistema" ci ha
insegnato che possiamo essere felici solo consumando e possedendo di
tutto : dall'elettrodomestico più inutile all'auto più bella di quella
del vicino, dal televisore a colori alla pelliccia...e così via in un
elenco che sarebbe interminabile. Tutto ciò ci spinge ad una continua e
inutile lotta socio-economica per avere di più e per essere sempre un
gradino più su degli altri; questo non fa che mettere in luce la nostra
aggressività, che
sicuramente non trova riscontro in nessun altro essere vivente della
terra. Quindi questa era dove regnano esclusivamente tecnologia e potere
economico, ci ha portato da una parte alla convinzione di vivere in una
società del benessere e dall'altra a un lento ma inesorabile degrado
dell'ambiente naturale. Giorno dopo giorno avveleniamo l'atmosfera con
gas dalle più svariate provenienze, stiamo massacrando lo strato
protettivo di ozono, riversiamo in acqua rifiuti dalla tossicità
altissima, il mare (ormai la più grande discarica del mondo) non ne può
più e la sua capacità di rigenerazione non riesce più a stare al
passo con la nostra capacità inquinante. Il tutto in un quadro generale
di incoscienza collettiva e disinformazione che risulta alquanto
avvilente e preoccupante. Ma il fatto più inquietante e sconcertante è
il disinteresse da parte della maggior parte delle persone; a
"chiacchiere" sono molti a parlare di ecologia e salvaguardia
dell'ambiente, ma di questi la maggior parte lo fa per demagogia (vedi
politici) o semplice moda (quelli che sanno districarsi in tutti i
discorsi d'attualità), in realtà pochissimi si sentono realmente
partecipi del problema. Nella ristretta cerchia dei
"partecipi" possiamo inserirci anche noi pescatori, per il
semplice motivo che: vivendo molto del nostro tempo libero a contatto
con la Natura ne conosciamo meglio le problematiche. Certo, chi il tempo
libero lo passa davanti alla Tv in poltrona, saprà sempre in maniera
indiretta e sopratutto "filtrata".
A
quanti di noi sarà capitato di di andare a pesca su un fiume e trovare
decine di pesci morti a galla in un'acqua resa tossica da chissà quale
sostanza chimica; oppure quante volte abbiamo trovato la riva ornata di
schiuma biancastra maleodorante che ci ha fatto passare la voglia di
montare le canne; e quante montagne d'immondizia abbiamo trovato sulle
rive di quel lago un tempo così pulito e solitario, al mare stessa
musica: al posto del "salso iodico" abbiamo respirato un misto
tra fogna e raffineria. Questi pochi banali esempi (se ne potrebbero
fare a dozzine) debbono far riflettere su un aspetto del problema che
troppe volte sfugge: la Natura non ha bisogno di noi , si può
tranquillamente auto gestire nel
suo perfetto equilibrio biologico (lo ha fatto per circa 2500
milioni di anni senza di noi e continua a farlo malgrado noi)
mentre l'uomo deve la sua sopravvivenza alla Natura e non può
assolutamente farne a meno; quindi la conclusione è lampante :
continuando a degradare l'ambiente e ad alterare l'equilibrio biologico
naturale, non facciamo altro che distruggere lentamente noi stessi. Il
nostro dovere quali primi osservatori dell'ambiente, è quello di
rendere partecipi, ognuno nei limiti delle proprie possibilità, anche
coloro che si estraneano dal problema, in modo che ci sia una reale
presa di coscienza e un reale impegno da parte di tutti per superare
questa situazione; in modo che le parole non restino tali , lasciando il
tempo che trovano. Ricordiamoci che tutto ciò che faremo sarà per
salvaguardare il nostro bellissimo sport, ma sopratutto per proteggere
quell'incalcolabile e insostituibile patrimonio che è la NATURA ,
fonte meravigliosa di vita.
testo
e immagini by Ugo
Cammalleri
|